
Michael Wachtler
Ed. DoloMythos - San Candido
www.dolomythos.com
Euro 34,90
Wachtler ha inoltre descritto molte piante fossili nuove per la scienza, provenienti da diverse parti del mondo. Le sue pubblicazioni hanno rappresentato pietre miliari nello studio dell’evoluzione del mondo vegetale nel corso di milioni di anni. La sua collezione paleobotanica, ospitata nel Museo Dolomythos, è considerata una delle più importanti a livello mondiale. Dolomythos è, inoltre, ritenuto il più grande museo dedicato alle Dolomiti, riconosciute come Patrimonio dell’Umanità.
2025: La sua attenzione si sposta sulle piane fossili del Cretaceo nella Germania nord-occidentale. Pone delle pietre miliari, in particolare nell’interpretazione delle cicadee. Lavora anche su un famoso sito di piante del Carbonifero in Tirolo, vicino al Passo del Brennero, abbandonato da quasi 200 anni.
2024: Wachtler guida una spedizione in Kirghizistan. Nel deserto steppico di Madygen, collabora con l’università locale per studiare la flora e fauna del Triassico. In Alta Baviera, studia la ricca flora fossile del Giurassico. Scopre anche il più grande sito di uova di squalo fossili.
2023: Pubblica un’opera fondamentale sugli albori del mondo vegetale dal titolo “L’esplosione della flora del Devoniano”.
2022: Viene pubblicata una prima opera sulla famosa “Catastrofe Carnica”. Quest’opera si basa sulle sue ricerche nelle Dolomiti di Lienz. Circa 232 milioni di anni fa, l’intero mondo vegetale collassò in un lasso di tempo molto breve.
2021: Michael Wachtler descrive molte nuove piante fossili delle Dolomiti e persino lo scheletro di un anfibio primitivo. In onore dello scopritore, lo chiama Dolomitiphibium nicolaswachtleri. Descrive un ginkgo vecchio 260 milioni di anni Ginkgoites murchisonae, in onore dell’esploratrice inglese Charlotte Murchison, e un’altr Ginkgoites gasseri.
2020: Edita “L’origine e l’evoluzione delle angiosperme“. Wachter dimostra che le prime piante a fiori si sono evolute già 290 milioni di anni fa nel continente di Angara, ora sommerso.
2019: Viene pubblicato “L’origine delle Dolomiti“, un’opera fondamentale sullo sviluppo delle Dolomiti.
2018: Megachirella wachtleri, la madre di tutte le lucertole e dei serpenti, appare sulla copertina di “Nature”, la rivista scientifica più importante al mondo.
2017: La nascita delle angiosperme. Nella regione russa degli Urali, Michael Wachtler scopre che l’evoluzione delle piante da fiore ha avuto origine lì nel periodo Permiano. Descrive le importanti connessioni tra fiori e insetti.
2017: Cuore d’oro. Viene pubblicato un libro sulle grandi scoperte aurifere del Monte Rosa, per un totale di 30 kg.
2016: Scoperte in Germania. Michael Wachtler descrive la flora del Triassico medio di Ilsfeld (Baden-Württemberg) e mostra come si sono evoluti equiseti e cicadee.
2015: Ferruccio Valentini scopre alcuni enigmatici rami di conifere nelle Dolomiti. Michael Wachtler riconosce che si tratta dei pini più antichi finora conosciuti. Li chiama Férovalentinia in onore dello scopritore.
2014: Thomas Perner e Michael Wachtler scoprono e descrivono le conifere più antiche conosciute.
2013: Il libro “Fero, l’uomo dei boschi” col sottotitolo “Un cercatore di erbe tra le Dolomiti violate” esce. Wachtler diventa sempre più un critico sociale. Per il suo costante impegno per la conservazione della natura, affronta procedimenti legali. Scienziati internazionali battezzano in suo onore un equiseto Calamites wachtleri.
2012: Sulle montagne del Trentino, Michael Wachtler, insieme all’uomo della foresta Féro Valentini scopre un nuovo sito di fossili. Oltre a piante fossilizzate, ci sono anche strane concrezioni sferiche, finora trovate solo in una riserva indiana in Nord America, dove sono venerate come mitiche “pietre sciamaniche”. Per esprimere il loro legame con entrambe, il ricercatore tedesco Thomas Perner battezza una pianta: Wachtleropteris valentinii.
2010: Grazie a nuove scoperte sul Piz da Peres e Tregiovo, Wachter si avvicina alla soluzione di un problema che ha impegnato scienziati in tutto il mondo: l’origine e l’evoluzione delle cicadee, un enigmatico gruppo di piante tropicali.
2009: Viaggio nella terra dimenticata dell’oro e dei diamanti nel Venezuela. Scala diverse Tepui, come il Roraima, imponenti massicci rocciosi che emergono dal mare verde della giungla amazzonica e vi conduce ricerche.
2008: La più grande scoperta d’oro nelle Alpi. Insieme agli amici Mario e Lino Pallaoro, Federico Morelli e Georg Kandutsch, Michael Wachtler riesce a realizzare quella che è probabilmente la più grande scoperta d’oro nelle Alpi. Vengono recuperati quasi 30 kg di oro puro.
2008. Una spedizione nell’inferno della Dancalia in Etiopia e un viaggio nella preistoria a Svalbard. Vengono pubblicati i libri “Cristallieri nelle Alpi” e “Come l’uomo ha imparato a capire le pietre”.
2007: L’origine dei dinosauri – Sphingopus ladinicus. Michael Wachtler scopre impronte di 245 milioni di anni fa sul Piz da Peres in Val Badia, che segnano l’inizio dei primi dinosauri. Le studia insieme a Marco Avanzini.
2006: Grandi Grotte di Cristallo. In un viaggio congiunto con i fratelli Tomaschett della Surselva, scoprono diverse fessure di cristallo, rendendo questa scoperta una delle migliori delle Alpi. Una spedizione alle Isole delle Donne nelle Comore e in Madagascar. Critica Sociale. “L’Anima della Natura” di Michael Wachtler affronta la critica sociale. La distruzione della natura e l’inazione dell’umanità moderna sono in primo piano.
2005: Michael Wachtelr scopre una felce primitiva che da Michael Wachtler, Han van Cittert e Evelyn Kustatscher viene battezzata Gordonopteris lorigae. Il nome è supposto ad onorare sia la scozzese Maria Ogilvie – Gordon, la prima donna a conseguire un dottorato di ricerca sia in Inghilterra che in Germania ed inoltre fondatrice del movimento d’uguaglianza, che Carmela Broglio, una ricercatrice italiana. Lo scopo di questo gesto è di far notare che anche al giorno d’oggi l’accesso agli studi non deve essere discriminato né dalla differenza di sesso, né dalla professione, dal rango, dal nome, dalla ricchezza o dalla povertà.
Wachtler percorre 1.000 chilometri a piedi, incrociando sentieri e percorsi fuori pista, attraverso le Dolomiti, superando oltre 100.000 metri di dislivello. Incontra famosi scrittori, avventurieri e altri per filosofare sul futuro di questa regione.
2004: Michael Wachtler viaggia con i cercatori d’oro attraverso l’Australia e studia il l’araucaria Wollemi, una specie di conifera autoctona, appena scoperta, da tempo ritenuta estinta.
2003: Opere d’arte della natura. Nascono le “Opere d’arte della natura”. Si tratta di lastre di pietra di grande formato. Sono esposte in diversi musei, tra cui il Museo d’Arte Moderna di Rovereto (Mart) e il Messner Mountain Museum. La Prima Guerra Mondiale viene rivisitata in montagna. Michael Wachtler esplora la Prima Guerra Mondiale. Vengono pubblicati libri e film di successo, che diventano opere di culto. Insieme al ciclista estremo Tobias Fischnaller, intraprende una spedizione sui vulcani incontaminati della penisola di Kamchatka.
2002: Con Georg Kandutsch, originario della Carinzia, Michael Wachtler costruisce le prime “Tesoriere della natura“. Si tratta di strutture simili a musei che mettono in mostra la bellezza delle montagne e i loro tesori. Spedizioni nei Mari del Sud, a Vanuatu, tra le persone più felici del mondo (secondo un sondaggio del Times di Londra) e un viaggio nella preistoria in Nuova Caledonia.
2001: Michael Wachtler pubblica un romanzo, “Uomini di Pietra“, in cui racconta come le rocce siano diventate persone.
2000: Michael Wachtler trova un esemplare quasi perfetto di un celacantide vissuto circa 240 milioni di anni fa nelle Dolomiti. Questo “fossile vivente” venne trovato vivo nell’anno 1938 nell’oceano Indiano.
1999: Michael Wachtler scopre lo scheletro di un piccolo saurietto nelle Dolomiti, che viene battezzato “Megachirella wachtleri“. È l’antenato di serpenti, lucertole e iguane, che a quel tempo erano ancora uniti in un’unica linea evolutiva. Scopre il famoso sito fossilifero “Kühwiesenkopf” nelle Dolomiti di Braies. Ben presto viene considerato il “Giardino dell’Eden”. Dopo la grande catastrofe del Permiano-Triassico, in cui si estinse oltre il 90% di tutti gli esseri viventi, vi si evolse una moltitudine di nuove piante, pesci e creature terrestri. Pubblica articoli su diverse riviste come National Geographic, Trekking e Lapis.
Dal 1998: autore di libri per vari editori europei: “Dolomiti – Lo genesi di un paesaggio”, “Le Montagne Bianche”, “Guerra in montagna”, “I cercatori di cristalli”, “La storia delle Dolomiti”. Organizzazione di mostre in tutta Europa: Bolzano (1998), Trento (1999), Torino (2000), Rosenheim (Lokschuppen 2001), Monaco di Baviera (2002), Berlino (2002), Museo Reinhold Messner Monte Rite (2002), Rovereto (MART) (2003), Bologna (2004-2005), Trento (2004), ecc. (Dolomiti, Formazione delle Alpi, Tesori di cristallo, Film di montagna), Bard – Museo delle Alpi (2005), “L’oro delle Alpi” (2008), “Tesori dell’India” (2009), “Dinosauri europei” (2011).
1997: Michael Wachtler fonda “Dolomythos, il Museo delle Dolomiti”. Il museo racconta la storia delle Dolomiti dalle sue origini ai giorni nostri.
1995: Michael Wachtler scopre nelle Dolomiti resti fossili sorprendentemente ben conservati di antiche cicadee. Questo genere appartiene a una delle famiglie di piante più strane. Sono emerse dal nulla, hanno dominato il mondo vegetale all’epoca dei dinosauri e ora vengono sempre più emarginate.
1994: Nascita del primo figlio Nicolas, al quale seguono nei prossimi anni le figlie Alexa e Gaia.
1990: Michael Wachtler scopre nuove specie di conifere primitive, che rappresentano un passo importante nell’evoluzione di questo cruciale gruppo vegetale. Rappresentano una transizione cruciale dalle conifere primitive a quelle moderne odierne, che alla fine porteranno all’Araucaria e a tutte le altre specie di conifere. Le descrive insieme al professore olandese Han van Konijnenburg-van Cittert.
Documentari televisivi. Si dedica ai documentari televisivi, principalmente su persone al limite, avventurieri, cercatori e ricercatori. Film per ARD, RAI, BBC, ORF (Universum: Attraverso le Alpi Selvagge), così come altre emittenti televisive europee.
1980-1990: Fondazione di giornali. Fondatore di diversi giornali in Alto Adige (Pustertaler Zeitung, Rundschau, Vinschger).
1984: La tragica morte del suo grande maestro. Nolli Huber, col quale è andato tantissimo in montagna precipita durante un’escursione comune alla scoperta ei cristalli e perde la vita.
1970-1990: Cercatore di cristalli ed esploratore. Michael Wachtler cerca cristalli e fossili nelle Alpi. Fa scoperte spettacolari.
1984: Spedizione alle Galapagos – Perù
1983: Spedizione in Namibia
1981: Spedizione in India e Nepal.
Già da studente partecipa a numerose spedizioni in tutto il mondo (Namibia, Bahamas, Pacifico, Peru, Colombia), mai con il semplice scopo di scalare le montagne, ma sempre con l’intenzione di comprendere i meravigliosi e sconosciuti tesori della terra.
Michael Wachtler nasce il 2 febbraio 1959 a San Candido, in Alto Adige. Fin da piccolo fu affascinato dal mondo delle pietre e decise di approfondirlo.
„Tra pietra e stelle
Esploratore del passato, visionario del futuro.“
“Ho dedicato la mia vita alla sensibilizzazione sulla natura e alla tutela dell’ambiente. L’ho sempre fatto con altruismo, in una società in cui il profitto ha la precedenza sui diritti naturali. Nessuno ha scoperto nuove specie di piante e dinosauri su queste montagne, e nessuno ha trattato questo argomento in modo così approfondito in libri e film. Ora mi è stata vietata la ricerca, tutte le mie collezioni sono state confiscate e mi è stata intentata una causa per danni del valore di diverse centinaia di migliaia di euro perché ho “danneggiato la reputazione del Paese” con la mia ricerca. Inoltre, sono stato condannato a dieci mesi di carcere per la mia difesa contro la distruzione della natura. Nonostante tutto questo, posso rassicurarvi: continuerò a lavorare ancora più duramente e intensamente per gli interessi della natura e continuerò a esprimerlo nei miei scritti.” – Michael Wachter
Si potrebbe pensare che ogni anfratto o picco delle Alpi, ogni loro metro quadrato, sia stato già in qualche modo esplorato, e in gran parte è vero. Ma col tempo mi sono potuto rendere conto che in alta montagna, lontano dalle vie di comunicazione e dalle opere realizzate dall’uomo, iniziava un altro mondo. Questa terra non aveva mai conosciuto i confini tracciati arbitrariamente dall’uomo, né la lingua degli umani. A questi lidi erano approdati solo quanti avevano imparato a capire il linguaggio della natura. Alle pietre si deve prestare la stessa attenzione riservata agli animali e alle piante. Appartengono anch’esse alla Madre Terra da cui tutti attingiamo la nostra forza per poi farvi ritorno al termine dei nostri giorni.
Michael Wachter